Ultimo tassello, la moneta-oro

Tonino D’Orazio. 9 settembre 2022.

     Ossia il capovolgimento della moneta internazionale dal dollaro ad altro. Mentre noi giochiamo a pro o contro Putin. La guerra finanziaria tra la Russia, con il tacito sostegno della Cina, da un lato, e gli Stati Uniti e i suoi alleati della Nato, dall’altro, si è rapidamente intensificata. Sembra che il presidente Putin fosse parecchio avanti quando ha lanciato l’attacco russo all’Ucraina. Abbiamo visto fallire le sanzioni. Abbiamo visto la Russia raggiungere eccedenze record nelle esportazioni. Abbiamo visto il rublo diventare la valuta più forte sui mercati esteri. Vediamo l’Occidente entrare in un nuovo ciclo di inflazione monetaria europea per pagare le bollette energetiche di tutti. L’euro, lo yen e la sterlina stanno già crollando: il dollaro sarà il prossimo. Dal punto di vista di Putin, finora tutto bene.

     La Russia ha aumentato il suo potere sulle nazioni asiatiche, tra cui la popolosa India e Iran. Ha convinto i produttori di petrolio e gas del Medio Oriente che il loro futuro risiede nei mercati asiatici, non in Europa. Sovvenziona la rivoluzione industriale asiatica con energia a basso costo. Grazie alle sanzioni occidentali, la Russia è sulla buona strada per confermare le previsioni fatte da Halford Mackinder più di un secolo fa secondo cui la Russia sarebbe il vero centro geopolitico del mondo. Poteva essere l’Europa in una congiunzione terrestre euro-asiatica, Germania in testa, quasi pronta ma violentemente stroncata dai nostri amici. L’Europa è la loro colonia e non poteva passare al nemico.

     La guerra in Ucraina ha quindi parecchi risvolti. Ormai è capito da tutti, o quasi. Bisogna rallentare le operazioni di guerra affinché altri elementi, oltre a quelli descritti, come per esempio l’inverno, si aggiungano al quadro generale. A Putin resta da mettere a punto il pezzo più importante del puzzle: un nuovo sistema monetario per proteggere la Russia e i suoi alleati dall’imminente crisi monetaria occidentale. Sotto la copertura dell’inettitudine geopolitica occidentale, Putin sta assemblando, da anni, un nuovo sistema multi-valuta sostenuto dall’oro, combinando i piani per una nuova valuta commerciale asiatica con il nuovo standard mondiale dell’oro di Mosca, dove è già in funzione un nuovo mercato chiamato Moscow International Precious Metals Exchange, il Moscow Gold Standard. (MGS), alternativo a quello occidentale di Londra, e al quale fanno già riferimento molti paesi asiatici e il Brics. Insomma non è un uomo solo da eliminare, come lo erano Saddam e Gheddafi.  

     Ovviamente l’obiettivo è eliminare il dollaro per il regolamento delle operazioni transfrontaliere tra partecipanti. Va notato che qualsiasi transazione in dollari viene trasferita alle banche statunitensi attraverso il sistema bancario corrispondente, che può fornire alle autorità statunitensi informazioni economiche indesiderate, nonché informazioni sull’evasione delle sanzioni e altre attività ritenute illegali o indesiderabili dalle autorità statunitensi. Inoltre, qualsiasi transazione che coinvolga dollari USA diventa affare del sistema giudiziario statunitense, il che conferisce ai politici statunitensi il potere di intervenire ovunque venga utilizzato il dollaro. Non si sono mai lasciati sfuggire, oltre i bombardamenti, questo ricatto internazionale per sanzionare paesi riottosi che non vogliono lasciarsi spogliare delle loro risorse.

     Vi sono grafici che dimostrano che prima dell’abbandono di Bretton Woods nel 1971, (Nixon. Dollaro sganciato dalla conversione in oro, nascita Banca Mondiale e FMI) il prezzo del petrolio in oro è rimasto praticamente invariato. Da allora, misurato dall’oro, il dollaro ha perso il 98% del suo potere d’acquisto. Inoltre il dollaro è estremamente volatile e non il petrolio, in quanto il prezzo del petrolio in oro è relativamente costante (in calo solo del 20% dal 1950), mentre in dollari è stato moltiplicato per 33,6, con forti variazioni lungo la strada. I critici della misurazione del prezzo dell’oro ignorano il fatto che il corso legale è l’oro e non le banconote o il credito bancario: i tentativi dei governi e dei loro tirapiedi di persuaderci del contrario sono solo propaganda.

     Insomma, Putin sembra capire che l’oro è il denaro vero e il resto è solo credito inaffidabile, che può essere, e viene, usato come arma. Dopo l’invasione dell’Ucraina, la strategia finanziaria di Putin è diventata più aggressiva ed è potenzialmente in contrasto con la politica economica cinese. Essendo tagliato fuori dai mercati occidentali, Putin è ora proattivo, mentre la Cina, che esporta loro beni, è probabile che rimanga più cauta, visto che la sua politica economica è basata appunto sulle esportazioni verso le nazioni capitaliste. Tra l’altro la politica dell’oro della Cina è sempre stata un’assicurazione contro il crollo del dollaro, (ne ha accumulato migliaia di tonnellate), poiché ha capito che non doveva/voleva essere ritenuta responsabile della distruzione finanziaria dell’Occidente annunciando in anticipo un gold standard per lo yen con la strategia dello Shanghai Gold Exchange. Sarebbe un equivalente nucleare in una guerra finanziaria, solo un’azione da intraprendere come ultima risorsa. Non solo la Banca popolare ha istituito lo Shanghai Gold Exchange per facilitare le consegne agli investitori privati, ma è stato anche l’anno in cui l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai ha ufficialmente adottato il suo statuto. Questa fusione di sicurezza e interessi economici con la Russia ha collegato Russia e Cina con un certo numero di stati asiatici ricchi di risorse per formare un blocco economico. Con l’adesione di India, Iran, Mongolia, Afghanistan e Pakistan (come hanno già fatto o si sono impegnati a fare), la SCO coprirà più della metà della popolazione mondiale. E inevitabilmente, i membri della SCO cercano un sistema di regolamento commerciale alternativo all’utilizzo del dollaro USA. Il metodo è quindi un Bretton Woods a rovescio: riportare le monete sul valore oro, sul concreto, includendo altre materie prime.

Il dollaro diventa carta straccia, così come lo è veramente. Sarà questo a scatenare altro?

L’articolo non è da ritenersi pro Putin, cerca semplicemente di chiarire ai manicheisti (o bianco o nero) che al di fuori della propaganda mass mediale che ci sta rendendo da anni polli di allevamento a senso unico, spesso mentendo spudoratamente, esistono dati e situazioni oggettive macroscopiche anche nel grigio. E non sono da meno. A volte vale la pena esplorarli. In tal caso, per quelli economici bisogna fare riferimento anche ai giornali finanziari americani, abituati a scommettere sul futuro. State sicuri che sui soldi, loro dio in terra, non mentono mai. Quasi.

Prezzo del greggio in oro e dollari americani. Base 1950=100

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